venerdì 8 luglio 2011

Il pan di spagna....questo sconosciuto!!!

La madre di Barbara decide di rilevare una gastronomia insieme ad una amica…. questa volta è un pan di spagna farcito con crema pasticcera e gocce di cioccolato. Un pan di spagna…. Il pan di spagna! Finora me la sono sempre cavata con basi sbattute, comode, facili e senza l’ansia del “si alza ? non si alza?” però nella vita non ci si può nascondere sempre e ,alle volte, la cosa migliore da fare è prendere il toro per le corna o ,come in questo caso, sbattere le uova con lo zucchero e sperare in bene: quella che vedete è il terzo tentativo ( era un toro molto grosso)!
Primo tentativo: sbatto i rossi con lo zucchero per 20 minuti, 20 minuti infiniti nei quali rimango immobile davanti alla planetaria ammaliata dal suo girare e rigirare ( chi ha inventato il movimento della planetaria doveva aver assunto parecchia droga) in attesa di uno sviluppo verso l’alto e studio la materia che incorpora aria trasformando quell’ammasso giallastro puzzolente di “refrescumme” in una nuvola impalpabile. Al momento giusto, o meglio a quello che io reputo il momento giusto, spengo e aggiungo i bianchi montati a neve …. Niente lievito ( il lievito la mia ricetta lo classificava come scorciatoia, cito testualmente… “se non siete capaci di fare un pan di spagna senza lievito lasciate stare”…. Capite che ansia?).i bianchi vanno aggiunti con un movimento dal basso verso l’alto per evitare che il composto smonti… ci scommetto che questa l’avete sicuramente già sentita …. Dal basso verso l’alto…e come faccio che il contenitore della planetaria è alto e stretto…e poi che non smonti… ma se già alla prima cucchiaiata quella nuvola gialla si sta trasformando in pappetta… comunque faccio il mio dovere e dopo aver imburrato la teglia e preriscaldato il forno ce lo infilo fiduciosa…10 min… resisto, 20 minuti.. resisto, 30 minuti… resisto, 40 minuti … resisto… hac si brucia la lampadina del forno, non vedo più niente… non resisto più… apro! Flop! Non ho solo visto il mio pan di spagna sgonfiarsi in un nanosecondo… ne ho sentito anche il rumore! Tiro fuori la mia ciambella la archivio come colazione per il marito e ci riprovo… uova, zucchero, farina ….. risbatto e riinforno…. Questa volta non mi freghi, non metto più il ventilato perché asciuga troppo ma opto per la funzione statico, mi procuro una pila con le batterie cariche per guardare attraverso il vetro del forno senza aprirlo e mi metto davanti alla televisione per svagarmi e resistere alla tentazione di un controllino. Cosa danno? Amelie, uno dei film più belli che abbia visto negli ultimi anni…. E così mi distraggo…. anche grazie al fatto che a differenza del ventilato il forno statico è silenziosissimo…. E mi distraggo… e mi distraggo un po’ troppo, fino a quando cioè non è finito il film e attraverso la porta del forno fa capolino un fil di fumo odoroso di bruciato. Tiro fuori il mio pan di spagna carbonato, lo raschio in superficie, lo archivio come dopo cena del marito e mi accingo a fare il terzo. Perfetto… ben lievitato, ben cotto e della consistenza giusta… sarebbe quello che vedete o meglio immaginate, sotto la torta. A questo punto posso dire di saper fare il pan di spagna e torno felice alle mie basi sbattute!

3 commenti:

  1. nn si chiama ENZA ma EZIAAAAAA!!!!!!!!
    :-)

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  2. Pardon, scusa ma ( come ben sai ) con i nomi, e non solo, faccio un sacco di casino,... scusa ancora e comunque grazie per il commento!!!!!

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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